Ma la musica può davvero far sentir meglio le persone… Mi vien da pensare che sia l’unica vera amica che una persona possa avere. Quando si è felici, si ascolta la musica e si canta a squarcia gola; quando si è arrabbiati si ascolta la musica; quando si è tristi si ascolta la musica accompagnando l’ascolto con lacrime che scorrono sulle nostre guance.. La musica è davvero sempre con noi quando ne sentiamo il bisogno!!
La musica può suscitare in noi una miriade di cose: ricordi, emozioni, sensazioni, favorire la creatività, il rilassamento, la concentrazione e molto altro..
Perché non parlare allora della musicoterapia?!?!
La musicoterapia utilizza la musica e\o elementi musicali, come strumento di comunicazione non-verabale, per poter intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico favorendo, in questo modo una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche. Permette di favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, lo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima e altri obiettivi terapeutici al fine di soddisfare necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.
I principali campi in cui può essere applicata la musicoterapia sono: autismo, deficit cognitivi, disturbi sensoriali e del linguaggio.
Come strumenti riabilitativi la “musicoterapia attiva” utilizza strumenti ritmici, melodici ed etnici; la “musicoterapia recettiva” utilizza invece il solo ascolto della musica.
Il suono e la musica fanno inevitabilmente parte della vita già da quando ci si trova nel ventre materno. Il feto sente il suono della voce della madre ed impara a riconoscerlo e nel susseguirsi delle esperienze viene a formarsi un vero e proprio imprinting che caratterizzerà fortemente quella persona.
Per i bambini disabili il linguaggio sonoro-musicale, risulta essere in grado di permettere l’espressione e la comunicazione anche in presenza di difficoltà fisiche, mentali o del linguaggio verbale. Inoltre il potere della musica oltre che nel creare un nuovo linguaggio, sta anche nella capacità di attirare l'attenzione laddove è molto difficile e sembra che, nel caso di bambini disabili, la cosa più difficile sia, riuscire a catturare la loro attenzione e a far si che venga mantenuta per un determinato lasso di tempo, e sembra proprio che la musica sia riuscita in questo intento.
“La musica e il cervello funzionano bene insieme, e stimolando le aree ritmiche del cervello si possono stimolare le risposte motorie e i riflessi; ci sono anche i collegamenti nel cervello tra musica e linguaggio.”
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